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CONOSCENZE
DI BASE
Materiale
10
bottoni per ciascun bambino, foglio di carta
Consegna
Si allestisce un tavolo (o i banchi) dove i bambini trovano ognuno 10
bottoni da contare e un foglio.
Si chiede: “Contate i bottoni. Secondo voi sono tanti o pochi?”
Poi: “Provate a trovare un modo di annotare i bottoni contati, in
modo tale da ricordarvi il loro numero anche fra un po’ di tempo”.
Che cosa aspettarsi
Dalle prove d’ingresso si può constatare se le conoscenze iniziali
dei bambini comprendono il contare e lo scrivere i numeri almeno fino a
10 (eventualmente qualcuno saprà contare, ma probabilmente non annotare
i simboli). In questo caso tale attività può essere adatta. Perché un
numero così limitato d’oggetti da contare? Dieci bottoni sono una
quantità né troppo piccola né troppo grande per bambini di questa
età (Gelman e Gallister, 1978; Wynn, 1992).
I bambini dovrebbero essere in grado di contare 10 bottoni. Potrebbero
avere bisogno d’aiuto per esplicitare il metodo usato e rappresentarlo
sul quaderno. Molto probabilmente i bambini si influenzeranno a vicenda
per quanto riguarda l’annotazione della strategia utilizzata per
ricordare il numero di bottoni a distanza di tempo. Va bene, ma può
essere utile registrare come i bambini interagiscono tra loro in questa
fase.
Significati matematici che si vogliono costruire
Il focus dell’osservazione è la modalità con cui ciascun bambino
conta, per vedere se riesce a percepire in modo spontaneo il processo
di ripartizione e successivamente di etichettamento. Si vuole
favorire il cosiddetto conteggio transitivo, cioè quel tipo di
conteggio rivolto alla determinazione, ordinativa e quantitativa, degli
oggetti o degli eventi.
Come cominciare a costruire significati matematici:
Riportiamo un esempio di svolgimento dell’attività, che ha visto
coinvolti due bambini: Elena e Gabriele.
Ins. |
“Secondo voi sono
tanti o pochi bottoni quelli che avete davanti a voi?” |
Elena |
“Sono tanti bottoni!
Ce ne sono di più…Tipo fino a 13.” |
Gabriele |
“Anche per me ce ne
sono tanti, sono molti.” |
I bambini hanno iniziato a contare i loro
bottoni. Quando entrambi hanno finito di contare sono stati invitati ad
enunciare il numero ad alta voce.
Elena |
“Io ce ne ho 10!
Anche tu Gabri ce ne hai 10?” |
Gabriele |
“Anche io ne ho 10…E’
un numero grande 10, perché a contare fino a 10 ci metti tanto…Adesso
riprovo e ti faccio vedere: 1,2…10!” |
Elena |
“Ma no! 10 è un
numero piccolo e ci metti poco a contare fino a questo numero!” |
Ins. |
“Provate a trovare
un modo di annotare i bottoni contati, in modo tale da
ricordarvi il loro numero anche fra un po’ di tempo.” |
Elena |
“Possiamo disegnarli…” |
Gabriele |
“Possiamo
farci il contorno…oppure possiamo scrivere: 10 bottoni.” |
I bambini rilevano che il numero 10 è un
numero grande, perché prima di arrivare a contarlo ci vuole tanto
tempo, come dice Gabriele. Elena non è d’accordo con il compagno,
perché per lei il 10 è un numero piccolo. Seguendo il suggerimento
dell’insegnante iniziano a disegnare. Gabriele osserva e pensa. Prima
di iniziare ad annotare i bottoni contati aspetta, guardando quello che
fa Elena, poi inizia a disegnare sul suo foglio i bottoni, trovando una
sua modalità, che differisce da quella scelta dall’amica.
Ins. |
“Come avete fatto
per disegnare i bottoni contati?” |
Elena |
"... io ho
disegnato tutti i bottoni fino a 10, li ho messi prima in fila,
per non sbagliarmi, poi li ho fatti uguali sul mio foglio,
tenendoli in fila” |
Gabriele |
“Io non li ho messi
in fila, li ho messi così, perché li vedo meglio…Li riesco
anche a contare meglio…” |
Ins. |
“Secondo voi cosa ci
dice l’ultimo bottone?” |
Elena |
“Ci dice che ci sono
10 bottoni…Ci dice quanti bottoni abbiamo contato.” |
Ins. |
[guardando il foglio
di Gabriele] “Qual è il bottone che vale 1?” |
Gabriele |
“E’ il più
piccolo bottone che ho disegnato, mentre quello più grosso vale
10.” |
Elena |
“Il mio bottone
numero 1 è il primo bottone che ho disegnato, mentre il numero
10 è l’ultimo della fila.” |
Elena ha posizionato su un’unica fila
orizzontale i sui oggetti, disegnandoli nello stesso modo, mentre
Gabriele ha disegnato in ordine sparso gli oggetti proprio come erano
disposti sul piano del tavolo.
Alla fine dell’attività che ha visto protagonisti Elena e Gabriele si
può constatare:
- il concetto soggettivo della quantità, tanto o poco, quando manca un
metro di paragone;
- la differenza fra un numero piccolo e un numero grande;
- la differenza delle strategie adottate per l’annotazione degli
oggetti contati.
Tutta l'attività può essere svolta
anche con le cannucce.
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