LA STORIA DI CIOCCODRILLO
Com’è andata veramente, non lo so bene perché io non c’ero e
questa storia me l’ha raccontata l’ibis… Chi è? Ma è l’uccellino
che sta sempre sulla schiena rugosa del coccodrillo e, a volte, perfino
dentro la sua bocca! Sì avete capito bene: dentro la sua bocca! E senza
correre alcun rischio…
Il fatto è che l’ibis e il coccodrillo hanno fatto un patto. Un bel
giorno l’ibis ha detto: “Io ti pulisco i denti e tu mi lasci
mangiare i pezzetti di cibo che ci trovo in mezzo!” Eh, sì vede che
è un tipo poco schizzinoso! E, forse, un tantino avventuroso! Pensa se
il coccodrillo si dimentica che in bocca c’è il suo “spazzolino da
denti” con le penne e chiude la sua boccaccia! Comunque si sa che il
coccodrillo ha risposto: “Sta bene!” e così sono diventati amici e
da allora vanno d’amore e d’accordo. Bè, scusate: l’ho fatta
troppo lunga e non vi ho ancora raccontato la storia…sentite.
Coccodrillo da piccino faceva sempre ammattire la sua mamma perché non
voleva mai mangiare niente, non c’era verso! La sua mamma le provava
tutte, gli offriva tutte le delizie della giungla, ma lui niente e
diventava sempre più magrino… Così magro era ancora più bruttino,
poveretto! Sembrava un lucertolone sgonfio. Allora il suo papà gli
disse:
“Oggi ti porto a caccia con me! Diventerai il più terribile
cacciatore della giungla e tutti avranno paura di te, anche i bambini di
[nome della propria scuola]!”. “Ma io non voglio fare paura a
nessuno” rispose Piccolo Coccodrillo e se ne andò per la sua strada.
Un po’ nuotando nel fiume, un po’ camminando, raggiunse una bella
riva piatta. A dire il vero gli era venuta un po’ di fame, ma decise
di fare finta di niente. Però, dopo un po’…cosa vide? Forse voi non
ci crederete, ma è vero, vide un cestino da pic-nic anzi due cestini:
un cestino bello grande e uno più piccolo… E pensò: “Ma chi sono
questi stupidi che vengono a fare un pic nic in mezzo alla giungla?!
Roba da matti!” Poi, stuzzicato da un odorino buonissimo si avvicinò
ai due cestini, guardò il più piccolo, poi il più grande. Subito
pensò di mangiare il più piccolo per fare dispetto al suo papà e alla
sua mamma però si accorse che nel cestino più grande c’era una cosa
molto profumata: un rettangolo marrone diviso in tanti quadratini più
piccoli e che odorino meraviglioso… Avete capito di cosa si trattava?
Lui no perché non aveva mai visto nulla del genere, ma spalancò la sua
bocca e si mangiò quella cosa buonissima. Da quel giorno non si sa
perché ma tutti lo chiamarono CIOCCODRILLO. Inoltre gli venne una
strana idea in testa e nessuno riusciva a convincerlo del contrario: per
lui quella buona cosa grossa rettangolare si trovava sempre nel cestino
più grosso. E così fa ancora: quando vede due cosa da mangiare lui
sceglie sempre dove ce n’è di più. Capito?
L’unica cosa che ancora non ho capito bene è perché certa gente va a
fare i pic nic nella giungla.
(autore: Paolo Zanni, insegnante primaria)
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Letta la storia l’insegnante mostra ai
bambini due contenitori contenenti due barrette di cioccolata (vera o
disegnata su cartoncini) dello stesso tipo, ma di diversa lunghezza, e
dice: “Quale mangerà Cioccodrillo?”
Con le mani mima le fauci di Cioccodrillo spalancate verso la cioccolata
più lunga quella dove si possono contare più quadratini. I bambini
possono essere chiamati a mimare la situazione con altre barrette messe
a confronto. Potrebbe essere accattivante costruire una sagoma disegnata
sui due lati per spalancare la bocca di Cioccodrillo nel verso corretto.
Significati matematici che si intendono costruire
Si intende introdurre i segni “<”, “>” e “=” e i loro
significati matematici. La storia svolge la funzione di aiutare i
bambini a “gestire” il giusto orientamento dei segni “>” e
“<”, inizialmente con riferimento a quantità rappresentate
verbale orale e in modo analogico in modo da favorirne la corretta
interpretazione.
NOTA: È opportuno tener conto di un errore contenuto in molti testi
scolastici: il segno “>” non significa “maggiore”, ma “è
maggiore di”, analogamente “<” significa “è minore di” e
“=” significa “è uguale a”. I segni rappresentano relazioni tra
numeri: di per sé non hanno significato.
Come costruire i significati matematici
Dopo aver letto la storia l’insegnante può disegnare alla lavagna il
muso di Cioccodrillo tra due stanghette di cioccolata, le fauci
evidenziate con il rosso sono rivolte verso la stanghetta di maggiore
lunghezza. Può dire ai bambini che la bocca di Cioccodrillo ricorda dei
segni che si usano anche nel “mondo dei numeri” è si formalizza su
quaderno come segue nella rappresentazione delle pagine dei quaderni dei
bambini:
E’ importante discutere con i bambini come un segno così semplice “>”
possa significare una “cosa” che scritta è molto più lunga (“è
maggiore di”). Analogamente il segno “<” significa “è minore
di”. Nel caso rappresentato sopra, si è negoziato con i bambini che
il colore rosso, viene usato come contrassegno per evidenziare sia il
segno sia il suo significato scritto in parola. Il segno ”=” è
stato introdotto con Cioccodrillo in posizione frontale perché di
fronte a due quantità equivalenti non sa dove andare.
Contare intransitivo |
|
Contare transitivo |
si |
Aspetto ordinale del
numero |
si |
Aspetto cardinale del
numero |
si |
Rappresentazioni del
numero |
orale e scritto,
analogico e simbolico |
Confronto fra numeri |
si |
Abbinamento quantità/numero |
si |
Problemi additivi
(addizione-sottrazione) |
si |
Spazio e figure |
|
Artefatti/strumenti |
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Preparazione e compiti
Per l’attività servono due contenitori contenenti due barrette di
cioccolata (vera o disegnata su cartoncini) dello stesso tipo, e una
sagoma di Cioccodrillo disegnata sui due lati per spalancare la bocca
nel verso corretto. Per immagini già
pronte in diverse misure, clicca qui.
Dopo
l’attività l’insegnante può proporre esercizi come, ad esempio, i
seguenti:
Non ricorrere a schede implica l’organizzazione grafica del foglio
quadrettato, avvalendosi di conteggi di quadretti e di “oggetti”
disegnati. Inoltre è importante curare la lettura dei segni. Si
osservano le immagini e le coppie di numeri messi a confronto e si legge
5 è maggiore di 3.. 1 è minore di 6…
Nei Materiali sono riportate alcune
schede di esempio per ulteriori esercizi.
Alcuni esercizi suggeriti, a supporto
dell’attività, con l’uso di programmi
software.
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