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PRIMI CONFRONTI FRA NUMERI - PARTE B


(relazioni “maggiore” “minore” e “uguale”) e primi ordinamenti (Parte B)

Durata: 4 ore circa


Consegna 
L’insegnante legge ai bambini una storia “funzionale” all’introduzione dei segni “>”, “<” e “=”.

 

       CONFRONTARE I NUMERI

 

   Gioco confronto quantità

   Primi confronti numeri

      - Parte A

      - Parte B

   Mag e min linea numeri

 

 

 

LA STORIA DI CIOCCODRILLO

Com’è andata veramente, non lo so bene perché io non c’ero e questa storia me l’ha raccontata l’ibis… Chi è? Ma è l’uccellino che sta sempre sulla schiena rugosa del coccodrillo e, a volte, perfino dentro la sua bocca! Sì avete capito bene: dentro la sua bocca! E senza correre alcun rischio…
Il fatto è che l’ibis e il coccodrillo hanno fatto un patto. Un bel giorno l’ibis ha detto: “Io ti pulisco i denti e tu mi lasci mangiare i pezzetti di cibo che ci trovo in mezzo!” Eh, sì vede che è un tipo poco schizzinoso! E, forse, un tantino avventuroso! Pensa se il coccodrillo si dimentica che in bocca c’è il suo “spazzolino da denti” con le penne e chiude la sua boccaccia! Comunque si sa che il coccodrillo ha risposto: “Sta bene!” e così sono diventati amici e da allora vanno d’amore e d’accordo. Bè, scusate: l’ho fatta troppo lunga e non vi ho ancora raccontato la storia…sentite.
Coccodrillo da piccino faceva sempre ammattire la sua mamma perché non voleva mai mangiare niente, non c’era verso! La sua mamma le provava tutte, gli offriva tutte le delizie della giungla, ma lui niente e diventava sempre più magrino… Così magro era ancora più bruttino, poveretto! Sembrava un lucertolone sgonfio. Allora il suo papà gli disse:
“Oggi ti porto a caccia con me! Diventerai il più terribile cacciatore della giungla e tutti avranno paura di te, anche i bambini di [nome della propria scuola]!”. “Ma io non voglio fare paura a nessuno” rispose Piccolo Coccodrillo e se ne andò per la sua strada.
Un po’ nuotando nel fiume, un po’ camminando, raggiunse una bella riva piatta. A dire il vero gli era venuta un po’ di fame, ma decise di fare finta di niente. Però, dopo un po’…cosa vide? Forse voi non ci crederete, ma è vero, vide un cestino da pic-nic anzi due cestini: un cestino bello grande e uno più piccolo… E pensò: “Ma chi sono questi stupidi che vengono a fare un pic nic in mezzo alla giungla?! Roba da matti!” Poi, stuzzicato da un odorino buonissimo si avvicinò ai due cestini, guardò il più piccolo, poi il più grande. Subito pensò di mangiare il più piccolo per fare dispetto al suo papà e alla sua mamma però si accorse che nel cestino più grande c’era una cosa molto profumata: un rettangolo marrone diviso in tanti quadratini più piccoli e che odorino meraviglioso… Avete capito di cosa si trattava? Lui no perché non aveva mai visto nulla del genere, ma spalancò la sua bocca e si mangiò quella cosa buonissima. Da quel giorno non si sa perché ma tutti lo chiamarono CIOCCODRILLO. Inoltre gli venne una strana idea in testa e nessuno riusciva a convincerlo del contrario: per lui quella buona cosa grossa rettangolare si trovava sempre nel cestino più grosso. E così fa ancora: quando vede due cosa da mangiare lui sceglie sempre dove ce n’è di più. Capito?
L’unica cosa che ancora non ho capito bene è perché certa gente va a fare i pic nic nella giungla.

(autore: Paolo Zanni, insegnante primaria)

Letta la storia l’insegnante mostra ai bambini due contenitori contenenti due barrette di cioccolata (vera o disegnata su cartoncini) dello stesso tipo, ma di diversa lunghezza, e dice: “Quale mangerà Cioccodrillo?” 
Con le mani mima le fauci di Cioccodrillo spalancate verso la cioccolata più lunga quella dove si possono contare più quadratini. I bambini possono essere chiamati a mimare la situazione con altre barrette messe a confronto. Potrebbe essere accattivante costruire una sagoma disegnata sui due lati per spalancare la bocca di Cioccodrillo nel verso corretto.


Significati matematici che si intendono costruire
Si intende introdurre i segni “<”, “>” e “=” e i loro significati matematici. La storia svolge la funzione di aiutare i bambini a “gestire” il giusto orientamento dei segni “>” e “<”, inizialmente con riferimento a quantità rappresentate verbale orale e in modo analogico in modo da favorirne la corretta interpretazione. 
NOTA: È opportuno tener conto di un errore contenuto in molti testi scolastici: il segno “>” non significa “maggiore”, ma “è maggiore di”, analogamente “<” significa “è minore di” e “=” significa “è uguale a”. I segni rappresentano relazioni tra numeri: di per sé non hanno significato.

Come costruire i significati matematici
Dopo aver letto la storia l’insegnante può disegnare alla lavagna il muso di Cioccodrillo tra due stanghette di cioccolata, le fauci evidenziate con il rosso sono rivolte verso la stanghetta di maggiore lunghezza. Può dire ai bambini che la bocca di Cioccodrillo ricorda dei segni che si usano anche nel “mondo dei numeri” è si formalizza su quaderno come segue nella rappresentazione delle pagine dei quaderni dei bambini: 


E’ importante discutere con i bambini come un segno così semplice “>” possa significare una “cosa” che scritta è molto più lunga (“è maggiore di”). Analogamente il segno “<” significa “è minore di”. Nel caso rappresentato sopra, si è negoziato con i bambini che il colore rosso, viene usato come contrassegno per evidenziare sia il segno sia il suo significato scritto in parola. Il segno ”=” è stato introdotto con Cioccodrillo in posizione frontale perché di fronte a due quantità equivalenti non sa dove andare.


  

Contare intransitivo  
Contare transitivo si
Aspetto ordinale del numero si
Aspetto cardinale del numero  si
Rappresentazioni del numero orale e scritto, analogico e simbolico 
Confronto fra numeri si
Abbinamento quantità/numero si  
Problemi additivi (addizione-sottrazione) si
Spazio e figure   
Artefatti/strumenti   


Preparazione e compiti
Per l’attività servono due contenitori contenenti due barrette di cioccolata (vera o disegnata su cartoncini) dello stesso tipo, e una sagoma di Cioccodrillo disegnata sui due lati per spalancare la bocca nel verso corretto.
Per immagini già pronte in diverse misure, clicca qui.

Dopo l’attività l’insegnante può proporre esercizi come, ad esempio, i seguenti:



Non ricorrere a schede implica l’organizzazione grafica del foglio quadrettato, avvalendosi di conteggi di quadretti e di “oggetti” disegnati. Inoltre è importante curare la lettura dei segni. Si osservano le immagini e le coppie di numeri messi a confronto e si legge 5 è maggiore di 3.. 1 è minore di 6…


Nei Materiali sono riportate alcune schede di esempio per ulteriori esercizi. 

Alcuni esercizi suggeriti, a supporto dell’attività, con l’uso di programmi software.

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